lunedì 28 settembre 2015
METODI. - lungo, astenersi perditempo e affaristi.
"Papà, vorrei imparare a suonare la chitarra."
Bravo, era ora. Telefono a un maestro di musica, fisso l'appuntamento e gli porto il pargolo.
Il Maestro consiglierà uno strumento da comprare e/o affittare, e un METODO, ovvero un manuale da seguire per fare i compiti a casa. Con gli esercizi e una sorta di progressione didattica, che porterà il mio pargolo, se avrà costanza e continuità di applicazione, ad imparare bene o male a suonare lo strumento.
Un altro Maestro avrebbe preferito magari un altro metodo per chitarra, che avrebbe portato al medesimo risultato, magari seguendo strade differenti.
L'obiettivo è quindi imparare a suonare la chitarra.
Chi legge #Celera probabilmente pensa che io sia un folle, o un cretino o più semplicemente un narcisista qualunque che ama scriversi addosso. Avete ragione.
Il Maestro di musica quindi insegnerà al mio bambino, in lezioni personali di un'ora o due settimanali. Il grosso del lavoro dovrà però farlo a casa, che "solo con l'applicazione giornaliera si ottengono buoni risultati".
Bene. Fin qui ci siamo.
La domanda che sorge spontanea ora è che cazzo centra questo col calcio.
Il calcio è uno sport complesso, di gruppo, che presuppone una quantità di abilità personali incredibile. Esse vanno dalla capacità motoria in genere all'abilità nel leggere situazioni, passando per la conoscenza profonda dello "strumento" ovvero l'attrezzo di gioco.
L'obiettivo è quindi imparare a giocare a pallone.
Il "metodo" che si usa per fare questo è, al pari di un metodo per chitarra (o per violino, tromba, pianoforte, quello che vi pare)m il sistema usato per imparare a giocare a pallone. E ti devi esercitare a casa, che nelle 4 ore circa settimanali che fai, in gruppo, di sicuro non il tuo Maestro di calcio non può fare i miracoli.
La differenza sostanziale tra le due discipline è che il Maestro di musica ha le idee chiarissime e ha studiato anni per averle. Il Maestro di calcio, nove volte su dieci ha poche idee, confuse, e ha studiato poco per chiarirle.
Così, negli anni, sono fioriti "Metodi" per calcio che promettono i miracoli. E vengono venduti a caro prezzo a chi intende utilizzarli: tramite pubblicazioni, corsi, controcorsi, corsi di aggiornamento.
Ognuno potrebbe portare ai risultati sperati, ovvero all'obiettivo di cui sopra. Nella realtà non ci riesce nessuno, altrimenti avremmo battaglioni di giocatori capaci, che invece mi pare scarseggino.
Se siete dell'ambiente non faticherete a riconoscere Wein, Coerver, De Paoli, in molteplici esercitazioni che trovate in rete, o che proponete nelle vostre sedute.
Se non siete dell'ambiente, ma leggete quello che scrivo per convincervi che dico solo cazzate, dovrete giocoforza andare a vedere degli allenamenti e delle partite di bambini fino a 13 anni.
Quello che davvero scarseggia è IL TEMPO. Non fisicamente, perchè in 12 anni di settore giovanile si possono fare le cose bene e con calma, no. Manca il tempo nella testa degli istruttori.
Vi accorgerete che 9 su 10 il tempo viene usato per vincere le partite. Per instillare agonismo e ricerca del risultato. Verticalizzazione continua, contropiede. Un calcio brutto dove domina il famoso detto "Primo, non prenderle"
Quindi vedrete squadre giocare col libero staccato dieci metri dietro. Oppure con un solo attaccante. Oppure che non rischia niente e butta fuori la palla per risistemare al difesa. Vi capiterà molto sovente.
In fondo, che usi un metodo o un altro non fa quindi differenza. L'obiettivo è imparare a giocare a pallone, non vincere le partite o non perdere le partite.
Appurato questo, se dovete scegliere un posto dove portare i vostri figli a giocare a pallone, scegliete quello dove è possibile sbagliare, è consigliato osare. Dove vale più un tunnel che un pareggio. Dove il compagno che segna va ad abbracciare chi gli ha fatto l'assist. Dove durante un allenamento si ride e si scherza, ma appena è ora ci si impegna a mille.
Dove non si forza una giocata, non si chiama lo schema, non si suggerisce da fuori.
Se non sono libero di giocare come mi pare tra i 7 e i 13 anni, quando potrò farlo?
Poi non lamentiamoci dell'abbandono precoce.
Ma ne parleremo in seguito.
Ciao
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